Euribor sempre più basso

Continua senza sosta la discesa dell’indice Euribor, uno dei parametri che esprimono quanto costa il denaro all’ingrosso, cioè tra gli istituti di credito, prima che arrivi al dettaglio (a famiglie e imprese) maggiorato da uno spread. Già in territorio negativo da diversi mesi, l’Euribor a 1 mese (il parametro utilizzato dalle banche per indicizzare i mutui a tasso variabile) la settimana scorsa è sceso al minimo di -0,1%, rompendo per la prima volta la soglia dei “decimi”. È senza dubbio una buona notizia per coloro che hanno un mutuo a tasso variabile, che già da tempo vedono diminuire (anziché aumentare) la propria rata mensile.

Per chi contrae un mutuo a tasso variabile oggi, questo vantaggio praticamente non esiste. Questo perchè le banche stanno correndo ai ripari inserendo alcune clausule che prevedono che il tasso finale al consumatore non possa mai risultare inferiore allo spread applicato dalla banca.

Le previsioni nel breve periodo non escludono che l’Euribor possa continuare la sua corsa verso il basso. Infatti, se il prezzo del petrolio rimarrà basso (ad oggi sotto i 50 dollari al barile) la Banca Centrale Europea potrebbe mantenere l’attuale piano di quantitative easing, letteralmente “alleggerimento quantitativo”, più del previsto. Il piano di allentamento monetario, prevede che la banca centrale acquisti titoli al fine di incentivare la crescita economica. Gli effetti di questa operazione sono: l’aumento dell’attività economica, grazie alla maggiore liquidità nel sistema e l’abbassamento del costo dei prestiti, infatti, l’acquisto da parte della banca dovrebbe far aumentare la domanda di titoli e ridurre i costi.

Se sarà questa la direzione intrapresa dalla Bce è probabile che l’Euribor continui a scendere, e ciò creerebbe un ulteriore vantaggio per chi possiede già un mutuo a tasso variabile.