Aumentano le richieste presentate agli istituti di credito da parte dei consumatori, ma diminuiscono gli importi richiesti.

Nel mese di agosto le richieste di mutuo presentate dalle famiglie italiane agli istituti di credito sono cresciute ancora a ritmo sostenuto, con un +57,57% rispetto allo stesso mese del 2014, tornando su livelli molto vicini a quelli precedenti la grande crisi che ha colpito il comparto creditizio nel biennio 2010-2011.
Allo stesso tempo, però, continua a diminuire l’importo medio richiesto, che si è attestato a 120.511 Euro, il valore più contenuto da quando la rilevazione è in atto.

Queste le principali evidenze che emergono dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF che analizza l’andamento della domanda di mutui (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) contribuite dagli istituti di credito in EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie.

Nel grafico seguente l’andamento mensile della domanda espressa in valori ponderati sui giorni lavorativi, che ben evidenzia il trend degli ultimi anni.

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Analizzando la dinamica in corso relativamente ai dati aggregati dei primi 8 mesi dell’anno, appare evidente come si sia fortemente ridotto il gap rispetto agli anni pre-crisi, in un percorso di progressivo recupero che negli ultimi mesi non si è mai ridimensionato.

confronto

 

Nel mese di agosto, però, l’importo medio richiesto ha fatto registrare una nuova contrazione, attestandosi a 120.511 Euro. Si tratta del valore medio in assoluto più contenuto da quando CRIF ha iniziato a rilevare in modo sistematico e strutturato la domanda di credito da parte delle famiglie.
L’andamento mensile dell’importo medio richiesto è rappresentato nel grafico che segue.

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Ma gli italiani chiedono di beneficiare di un dilazione più lunga possibile “nel tentativo di ridurre l’incidenza delle rate sul reddito disponibile”, fa notare il rapporto del Barometro Crif.

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Balza all’occhio anche il dato riguardo l’età dei richiedenti, sempre più bassa. Il che la dice lunga sul loro stato di salute a seguito di un livello di disoccupazione giovanile ormai alle stelle.  “La classe compresa tra i 15 e i 20 anni è nuovamente risultata la preferita, con una quota pari al 24,1% del totale, ma nel complesso – conclude il Crif – i 2/3 delle domande si sono orientate su durate lunghe”.

Questo il commento di Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF:

L’andamento delle richieste di mutuo rappresenta un indicatore fondamentale per tastare il polso in modo tempestivo alle famiglie e alla loro propensione ad impegnarsi in un investimento importante come quello della casa. Se da un lato va guardato con ottimismo il costante recupero della domanda rispetto ai volumi pre-crisi, sostenuta dal riavvicinamento degli italiani al mercato immobiliare oltre che da un’offerta più vivace, dall’altro va sottolineato come l’importo medio stia costantemente diminuendo, spinto sia da condizioni di acquisto più favorevoli sia da perduranti elementi di prudenza derivanti dagli effetti della lunga crisi sul bilancio delle famiglie. A questo riguardo va sottolineato come solo 4 compravendite residenziali su 10 siano sostenute dall’accensione di un mutuo.