Domanda di mutui in aumento anche ad Ottobre

​Di seguito sono riportate le variazioni percentuali mensili – in valori ponderati, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi – relative al numero delle domande di mutui (vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) presentate agli istituti di credito e contribuite in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 77 milioni di posizioni creditizie.

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Andamento della domanda di Mutuo Ipotecario ponderata sui giorni lavorativi


Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Prendendo in considerazione l’aggregato dei primi 11 mesi dell’anno in corso, l’incremento risulta ancora più marcato, pari a +55,1%, sostenuto anche dalle richieste di surroga e sostituzione stimolate dalla contrazione degli spread offerti dagli istituti di credito e da un’offerta decisamente appetibile.
Nella tabella seguente è evidenziato l’andamento aggregato a confronto con le rilevazioni degli anni precedenti. Malgrado il consolidamento della dinamica positiva, se rapportata al triennio 2009-2011 la domanda segna ancora un ritardo significativo.

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

L’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF riporta anche il dato relativo all’importo medio dei mutui richiesti, che nel mese di novembre si è mantenuto debole, attestandosi a 121.050 Euro e confermando un trend in ininterrotta discesa dopo i picchi del 2010.

A livello aggregato, nei primi 11 mesi dell’anno l’importo medio è stato pari a 122.167 Euro, in calo del -1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quando l’importo medio era pari a 124.242 Euro) e del -11,5% rispetto al 2008, quando la crisi economica non si era ancora manifestata.

La contrazione dell’importo medio richiesto è riconducibile sia al calo del prezzo degli immobili oggetto di garanzia ipotecaria sia all’atteggiamento prudenziale degli italiani, che in questa fase tendono a prediligere piani di indebitamento che gravino il meno possibile sul bilancio famigliare” – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF.

Andamento dell’Importo Medio del Mutuo Ipotecari

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

La contrazione dell’importo medio dei mutui trova riscontro anche nella distribuzione della domanda in funzione dell’importo richiesto, con la classe prevalente nei primi 11 mesi del 2015 che si conferma essere quella compresa tra i 100.000 e i 150.000 Euro, con una quota del 30,3% del totale (in aumento di 1,6 punti percentuali rispetto al 2014), seguita da quella al di sotto dei 75.000 euro, con il 26,7%.

Classi di importi domande di mutui – gennaio-novembre 2015

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Parallelamente si consolida il trend relativo alla durata dei mutui richiesti, con la classe compresa tra i 15 e i 20 anni che risulta essere la preferita dagli italiani, con una quota pari al 24,1% del totale, seguita da quella compresa tra i 25 e i 30 anni con una quota pari al 21,1%: nel complesso, ormai da alcuni anni gli italiani stanno sistematicamente privilegiando piani di rimborso più lunghi.

Classi di durata domande di mutui – gennaio-novembre 2015

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni CreditizieInfine, in relazione alla distribuzione della domanda in funzione dell’età dei richiedenti, quasi 2 mutui su 3 vengono richiesti da soggetti di età inferiore ai 44 anni. Nello specifico, la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni si conferma essere quella prevalente, con una quota pari al 37,3% del totale, seguita da quella tra i 25 e i 34 anni (24,6%).

Classi di età domande di mutui – gennaio- novembre 2015

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

“Per i prossimi mesi si prospetta un ulteriore consolidamento della domanda di mutui in virtù di un clima di fiducia ai massimi, che infonde una rinnovata voglia di acquisto dell’abitazione, e degli appetibili prezzi degli immobili” – conclude Capecchi.