Nel mese di marzo il numero delle domande di mutui ipotecari presentate dalle famiglie italiane ha fatto registrare una crescita pari a ‘solo’ +17,3% (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi). Si tratta della variazione percentuale più contenuta degli ultimi 20 mesi ma il dato non deve ingannare in quanto il confronto è fatto con il mese di marzo 2015, che aveva fatto registrare una performance estremamente brillante.

Il dato rilevato nel mese appena concluso porta la domanda aggregata di mutui nel I trimestre 2016 a segnare un incremento del +31,0% rispetto al pari periodo dello scorso anno, sostenuta dalle condizioni favorevoli offerte dalle aziende di credito e dalle surroghe. La tabella e la rappresentazione in forma grafica sottostanti evidenziano come continui il trend positivo in corso da oltre due anni e il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi.

Allo stesso tempo, però, non accenna a fermarsi la continua contrazione dell’importo medio richiesto, che nel mese di marzo si è attestato a 122.879 Euro contro i 123.333 Euro di marzo 2015, ben lontano dal picco di 139.476 Euro (-11,8%) rilevato a marzo 2010.

importo

A questo  riguardo è opportuno sottolineare come la progressiva riduzione del valore dei mutui richiesti rifletta sia l’atteggiamento prudente degli italiani, che ancora tendono a prediligere piani di rimborso la cui rata mensili gravi il meno possibile sul bilancio familiare, sia le favorevoli condizioni di acquisto degli immobili disponibili sul mercato, senza dimenticare l’incidenza delle surroghe, che per natura si caratterizzano per un importo più contenuto rispetto ai nuovi mutui.

Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo, la classe prevalente in cui si sono maggiormente concentrate le richieste nel I trimestre dell’anno in corso è quella compresa tra 100 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,6% del totale, in lieve diminuzione rispetto al pari periodo del 2015, seguita da quella al di sotto dei 75.000 Euro (con il 27,6%).

importi medi

Relativamente alla distribuzione della domanda di mutui per fascia di durata, invece, la classe compresa tra i 15 e i 20 anni è risultata essere quella maggiormente richiesta nel periodo di osservazione, con una quota pari al 23,3% del totale. Nel complesso, oltre i 2/3 delle richieste di mutuo (il 66,9% del totale, per la precisione) prevede una durata superiore ai 15 anni.

durata

Infine osservando la distribuzione della domanda di mutui in relazione all’età del richiedente, ancora una volta quasi 2/3 delle richieste sono state presentate da under 44. Nel complesso, la maggior concentrazione in assoluto si registra nella fascia compresa tra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36,4% del totale, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2015.

età

“Il primo trimestre del 2016 ha confermato il trend positivo della domanda di mutui immobiliari da parte delle famiglie italiane, che sta progressivamente riavvicinandosi ai volumi pre-crisi sostenuta dalle condizioni di mercato che continuano a mantenersi favorevoli, dai bassi tassi di interesse applicati e da prezzi di acquisto degli immobili ancora appetibili – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. In questo scenario, le aziende di credito si trovano di fronte alla sfida di adeguare le proprie strategie commerciali, che non possono prescindere dall’omnicanalità (revisione dei touchpoint) e dall’attenzione alla customer experience per intercettare e soddisfare i nuovi bisogni delle famiglie, sempre più digitali, che utilizzano il web per informarsi e fare confronti su prezzi e offerte prima di recarsi in agenzia. Inoltre, diventa sempre più strategica la gestione proattiva dei già clienti cui offrire condizioni di mutuo favorevoli, cercando di intercettare le loro nuove esigenze a seconda dell’evoluzione economico-finanziaria della famiglia stessa, attraverso l’utilizzo congiunto di dati e processi ad hoc”.